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La Nazione
il mondo del marmo e il "caso fossi"
carrara. Fossi e canali demaniali alle cave, il sindaco replica a Legambiente. Arriva alla vigilia dell'incontro tra uffici regionali (ambiente e cave) con l'Agenzia del demanio, proprio sul tema, la risposta del sindaco Francesco De Pasquale all'associazione. È in programma per oggi (martedì), infatti, l'incontro, come abbiamo anticipato, tra i due enti: al vaglio, per sciogliere il nodo (con il caso della cava Polvaccio del gruppo Barattini), la strada della sdemanializzazione e, visti i tempi più lunghi pronosticati per la procedura, a fare il paio anche un'opzione transitoria per accorciare le tempistiche di stop dell'attività.Mentre il vicesindaco con delega al lapideo Matteo Martinelli auspica una risoluzione in tempi rapidi, il sindaco risponde a Legambiente: «La risoluzione dei nodi sull'utilizzo di fossi e canali in aree demaniali è un passaggio obbligato soprattutto nell'azione di contrasto del rischio alluvionale sollecitata anche da Legambiente».
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Trattative per una partnership industriale
Carrara. La società Mega Stone Factory srl comunica di avere affidato all'avvocato Marco Tognarini e al commercialista Cesare Lattanzi l'incarico di risolvere l'attuale situazione di crisi finanziaria. Come si spiega nella nota dell'azienda - che è titolare della cava 147 Quercioli - la causa di questa crisi finanziaria «trova origine negli onerosi lavori preparatori e di messa in sicurezza del sito estrattivo, che ha portato alla sospensione dell'attività estrattiva stessa da parte del Comune cui è seguita la messa in cassa integrazione dei venti dipendenti della società».
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VERSILIA Migliora la qualità ecologica del torrente Serra e dei corsi idrici del Bacino del Versilia. A fornire questa buona notizia è il recente studio “Progetto cave“ effettuato dall’Arpat. Il documento riguarda il triennio 2017-2019 e ha preso in esame dodici corsi d’acqua nelle province di Lucca e Massa Carrara, zone in cui è concentrata la maggior parte delle attività di estrazione del marmo. L’obiettivo era quella infatti di valutare gli effetti della presenza della marmettola analizzando le comunità dei macroinvertebrati bentonici presenti nei vari corsi d’acqua.
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«Crediamo che sia arrivato il momento della responsabilità per tutti, nessuno escluso: chi non vuole vedere quello che accade sulle nostre montagne e continua a difendere l’indifendibile o continua a erodere fette di beni comuni e di ambiente risponderà alle giovani generazioni del danno alla salute che sta loro provocando e del danno all’ambiente che sta diventando irreversibile». Con queste parole la commissione Tam (Tutela ambiente montano) della sezione di Massa del Cai commenta l’ultimo report pubblicato da Arpat sulla situazione dei corsi d’acqua apuani maggiormente interessati dagli effetti delle attività estrattive. «La relazione di Arpat sui dati del ‘Progetto Cave’ conferma i nostri timori: sulle nostre montagne le cose stanno peggiorando. Peggiora la condizione delle nostre acque, Frigido e Carrione prima di tutto, peggiora la situazione a Equi.
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Luciano Massari, direttore dell’Accademia di Belle Arti, guarda ai giovani per ripartire: «A loro non diamo servizi né occasioni di lavoro per fermarsi»
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Duro attacco di Legambiente che non risparmia nessuno, istituzioni, imprenditori e sindacati. «Le nostre denunce inascoltate».