In aula ha fatto il punto sulla riperimetrazione del 2018
La difesa: con quelle nuove mappe lo sforamento è minimo
Ieri mattina in aula, davanti al giudice monocratico Valentina Prudente, emerge con estrema chiarezza: il nodo sta tutto nella perimetrazione, in quella linea tracciata sulle carte che delimita l'area del Parco delle Apuane. Perchè se quella linea avanza o arretra, beh le cose cambiano parecchio.A processo c'è Giorgio Turba, ex patron della Massese, titolare di Cava Romana (che escava presso cava Valsora-Palazzolo): secondo il pubblico ministero ha esteso l'attività estrattiva all'interno dei confini del Parco delle Apuane, comunque in un'area in cui l'estrazione non è nè concessa, né prevista dal piano di escavazione. È, infatti, con l'accusa di aver violato le prescrizioni delle legge sui beni culturali e sul paesaggio che l'imprenditore del marmo è a processo. Sul banco degli imputati, c'è anche il geologo Massimo Corniani, difeso dall'avvocato Luca Benedetti. In particolare secondo l'accusa sarebbe stata arretrata la linea di confine del parco, ampliando in questo modo la zona interessata all'attività estrattiva.