Parlare di oltre 28 ettari di nuove cave è puro sensazionalismo; a fronte di un’area estrattiva complessiva di 28 ettari, la scheda 21 prevede la possibilità di nuove attività estrattive per una superficie di soli 5 ettari.
Il paesaggio di cava è testimonianza della vita della montagna, parlare di ferite irreversibili è fuorviante e basato su una visione miope del paesaggio di cava stesso. Rumori costanti…martelli pneumatici…strade e piazzali? Noi li chiamiamo strumenti da lavoro, conseguenze del lavoro!
Da sempre sul nostro territorio le attività estrattive sono fonte di impiego - direttamente e soprattutto indirettamente - per tutti coloro che la montagna la vivono quotidianamente, lavorando in cava anche quando piove - oppure nevica - non soltanto nei fine settimana o nei caldi mesi estivi. L’habitat stravolto sarebbe quello determinato da un impoverimento complessivo della montagna dovuto all’ ”auspicato” ridimensionamento delle attività estrattive.
La realtà è che la cava è dura, non sappiamo cosa l’autore del post intenda per bruta.
Le attività estrattive che insistono all’interno del Comune di Stazzema – tutte, nessuna esclusa – sono soggette a controlli costanti da parte di tutte le autorità, in primis il Comune di Stazzema, e soggette a sanzioni – severe - in caso di inosservanza delle procedure di legge.
Per tutti i siti estrattivi, le norme vigenti dispongono puntuali ripristini ed opere di mitigazione ambientale.
La “preziosa” Pietra del Cardoso, da sempre è utilizzata nell’edilizia locale e nazionale: cosa c’è di male nell’esportarla in tutto il mondo? È forse un peccato continuare ad escavarla?
I blocchi estratti, trasformati localmente in lastre e lavorati, sono opportunità di lavoro per tutti, non fonte di arricchimento per pochi: forse che il nostro territorio abbonda di opportunità in altri settori?
Posti di lavoro distrutti nell’economia civile? Aggressione alla montagna? Territorio disperato?
Il presidente di Legambiente Toscana si cimenta in un esercizio di pura demagogia, la sola espressione che ci sentiamo di condividere è la parte finale del suo post: infatti, è sicuramente esatto dire che il territorio che contorna le Alpi Apuane è unico e prezioso, oltre ad una natura sopraffina è grazie alle cave ed ai cavatori che in questo territorio vivono e lavorano.
In risposta alla nota di Legambiente del 18 Marzo scorso, pubblichiamo di seguito la posizione del Consorzio Cosmave
Le cave di Pietra del Cardoso presenti nel Comune di Stazzema - alcune in attività, altre momentaneamente ferme ed in attesa delle approvazioni previste dalle vigenti normative - sono da sempre un elemento caratterizzante del paesaggio delle Alpi Apuane, incluso il territorio del Comune di Stazzema.