Nell'inchiesta della Procura di Lucca sulla gestione della escavazione nel comune di Vagli e sui presunti accordi tra imprenditori e amministratori, accanto a quello di Giorgio Turba, ex patron della Massese Calcio, compaiono anche i nomi di imprenditori carraresi. Uno di quegli imprenditori, è Franco Brizzi, ex vicepresidente della Carrarese (abbiamo provato, senza risposta, a contattarlo telefonicamente). Brizzi avrebbe collaborato alle indagini, fornendo indicazioni utili a ricostruire alcuni episodi di corruzione e adesso quella collaborazione contribuisce al riconoscimento per lui delle attenuanti. A Brizzi gli inquirenti contestano comunque di avere dato denaro all'allora sindaco di Vagli Mario Puglia per poter continuare a coltivare le cave Biteto, Borella, Colubraia e Boana, "pur nella presenza di difformità e in assenza di legittime procedure di gara".
E Turba si avvale della facoltà di non rispondere
massa Carrara. Martedì Giorgio Turba, imprenditore dell'escavazione ed ex patron della Massese Calcio, di fronte alla giudice per le indagini preliminari Antonia Aracri, si è avvalso della facoltà di non rispondere. E lo ha fatto valutando, insieme ai suoi legali Andrea Collaioli e Francesco Cecchieri, che prima di rispondere alla domande della giudice, fosse indispensabile una conoscenza puntuale degli atti. Atti numerosissimo perchè il fascicolo si compone di oltre 12.000 pagine di cui la difesa è entrata in possesso tra lunedì e martedì.