Acqua e marmettola, un incontro che fa scintille. O meglio: cemento. La prolungata - e finora inefficace - battaglia dei movimenti ambientalisti contro gli sversamenti di marmettola nei fiumi si trasferisce sulla tavola. L'acqua da bere, la Fonteviva, quella che gli apuani chiamano con orgoglio "la nostra acqua", si è svegliata etichettata con il logo di uno dei colossi del marmo: sotto le Apuane stilizzate in verdi, ecco le nuance arancio-marroni della Società Apuana Marmi (Sam in sigla). Che ci fanno i detentori di quasi un terzo delle cave del marmo di Carrara sull'acqua potabile? Se lo chiede, appunto, la sezione del Tam Cai di Massa.Per criticare la decisione dell'Evam di sponsorizzare, per uso esclusivamente privato, l'acqua con il logo di un'azienda - proprio un'azienda di quel settore - il Tam si limita a giustapporre due citazioni.Una è una relazione di Arpat del 2013 sulla marmettola, che viene descritta come un elemento che "svolge una forte azione inquinante in quanto responsabile di un grave impatto biologico sui corsi d'acqua apuani: la marmettola si deposita sul fondo dei fiumi e dei torrenti distruggendone i microambienti e disturbando l'insediamento di organismi».Poi c'è il punto 15 del codice etico di Evam, che dice di ispirarsi "al principio di salvaguardia dell'ambiente e persegue l'obiettivo di tutelare la sicurezza e la salute dei destinatari».
La Sam sull'etichetta Fonteviva. Porzano: è marketing
Il Tirreno
la polemica sollevata dal tam cai