Il monumento fu commissionato nel 1979 da un personaggio misterioso che fornì uno pseudonimo, Robert C. Christian. L’uomo disse di agire per conto di un non meglio specificato Joe Fendley, presidente della Elberton Granite Finishing Company, iniziò a prestare la massima attenzione al distinto signore che aveva davanti, quando questi descrisse le caratteristiche e le dimensioni delle lastre di granito richieste per realizzare ciò che aveva in mente. Pietre così grandi non erano mai state estratte a Elberton, che pure è considerata la “capitale del granito” degli Stati Uniti, e soprattutto, mai nessuno aveva commissionato un monumento che ricordava uno strumento astronomico, come quelli realizzati dai popoli dell’antichità in svariate parti dal mondo, ma un po’ anacronistico negli anni ’80.
Fendley era sbalordito, ma Christian confermò che la struttura doveva servire da bussola, calendario e orologio. E soprattutto, doveva resistere agli eventi più catastrofici che avrebbero potuto abbattersi sulla Terra, una guida per gli eventuali sopravvissuti della razza umana: 10 comandamenti, scritti in otto lingue moderne, avrebbero dovuto indicare la via per costruire un mondo nuovo, una civiltà che non finisse per autodistruggersi. Dopotutto era il 1979, quando la Guerra Fredda e l’ipotesi di un conflitto nucleare facevano ancora paura Fendley prese l’uomo per pazzo, e tentò di scoraggiarlo facendogli presente la difficoltà della realizzazione e soprattutto il suo costo esorbitante. Christian non fece una piega, nemmeno quando Fendley richiese delle garanzie per il pagamento. Fu così che Wyatt Martin, presidente della banca locale, fece la conoscenza dell’uomo misterioso, che solo a lui, e dietro l’assoluto obbligo di segretezza, rivelò la sua identità, con la clausola che, alla conclusione del progetto, ogni documento sarebbe stato distrutto.
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