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Il Tirreno
Prima la bonifica poi una volta che il sito sarà a posto si deciderà del futuro. Diecimila metri quadrati e tanta storia.
La famiglia Franchi (imprenditori del marmo e a capo di una azienda quotata in Borsa) e quella dei Rossi (di un altro colosso del lapideo, Il Fiorino) scriveranno il futuro di un'area storica per Avenza, la ex Manifattura Tabacchi. Il manufatto industriale, si tratta di un'area di undicimila metri quadrati incastonata al confine fra Avenza e Massa, fra via Livorno, via Antica Massa, e via Igino Cocchi, ha nuovi proprietari che arrivano dal settore lapideo. E una serie di progetti per il futuro che saranno squadernati a breve. l'acquisizioneL'ex Manifattura Tabacchi è stata acquisita da Franchi (a titolo personale non rientra nelle azioni della azienda quotata in Borsa) e dai Rossi del Fiorino. Nel 2014 l'area è stata destinata a nuovi insediamenti produttive in merito ci furono due maxi progetti legati alla sanità e all'alimentare.
il punto
Una rinascita dopo anni di degrado e abbandono
Due belle immagini della ex Manifattura Tabacchi di Avenza. Il comparto di 11mila metri quadrati è stato comprato dalle famiglie Franchi e Rossi del Fiorino: al via le bonifiche.
lo storico
Per gli anziani era il maglificio per gli avenzini "il monopolio"
avenza. Ex manifattura tabacchi, "deposito del Monopolio di Stato", per i più anziani il "maglificio" e per alcuni il luogo dove si tenevano le aste. Sono questi i nomi, quelli più gettonati, con i quali gli avenzini, ma non solo ovviamente, in un paio di battute, sintetizzano e riconoscono la struttura da migliaia di metri, dell'ex comparto dei tabacchi di Avenza di cui parliamo nell'articolo a parte. Un grande blocco alle porte della Zona Industriale, verso il confine con il Comune di Massa, e che fa parte da tempo dello skyline con il quale siamo abituarci a destreggiarci.
Il Tirreno
La nomina, ora l'obiettivo è evitare l'accorpamento
Carrara. Dino Sodini è il commissario straordinario della Camera di Commercio di Massa-Carrara. Dopo mesi di attesa, con Sodini, presidente uscente dell'ente camerale che ha chiuso il 2020 da "past president", il 2021 si apre con l'arrivo dal Ministero dello sviluppo economico dell'incarico con tanto di lettera firmata lunedì e che è arrivata all'ombra delle Apuane nella serata di martedì.Al commissario straordinario, recita il documento, «sono conferiti tutti i poteri del presidente, del consiglio, della giunta camerale per assicurare la continuità e rappresentatività delle attività».
Il Tirreno
Nel solo centro storico c'erano tre sale, a Marina cinque: il racconto di un'epoca che non c'è più
Il Tirreno
Giorgio Bartoli è stato nominato commissario straordinario della Camera di commercio di Lucca dal ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli per traghettare l'ente di Corte Campana verso il nuovo ente che nascerà dalla fusione con le Camere di commercio di Pisa e di Massa Carrara. Dopo essere stato alla guida della Camera di Commercio come presidente dal giugno 2014, il 14 settembre scorso aveva dovuto lasciare l'incarico a seguito del Decreto "Agosto", che, all'articolo 61, prevedeva la decadenza degli organi e il successivo commissariamento degli enti camerali non ancora accorpati. Con questa nomina la Camera di commercio torna ad essere completamente operativa.
La Nazione
Le incertezze causate dalla pandemia preoccupano il presidente di Cna Bedini «Le perdite sono state enormi. Per ripartire serviranno aiuti e molto tempo»
MASSA CARRARA «Dateci i ristori anche nel 2021». Paura e incertezza sono i principali sentimenti raccontati dagli artigiani apuani iscritti a Cna e raccolti da un’indagine dell’associazione di categoria. La pandemia ha inferto un colpo terribile all’intero tessuto produttivo locale e ora, secondo quanto emerge dai dati di Cna, addirittura una piccola impresa su quattro teme di chiudere nel 2021, mentre quasi quattro su cinque ritengono che il governo debba garantire un adeguato sostegno alle imprese e proseguire con il meccanismo dei ristori.
La Nazione
E’ un fiume in piena don Raffaello. E se sente parlare della città non usa certo mezzi termini. Con la verve che nonostante gli 83 anni è più grintosa che mai, il parroco del duomo, don Piagentini, il sacerdote garfagnino che ha fatto della beneficenza la sua arma, annovera fra le piaghe della città la mancanza di natalità. Un suo vecchio pallino, adesso quanto mai attuale. «E’ la premessa alla base di ogni rilancio. Come si fa parlare di una città che deve ripartire se non ci sono i giovani. Qua non nasce più nessuno – racconta il sempre verde sacerdote che nel duomo cura un terzo delle anime dei carraresi –. Pensi che in tre anni ho fatto soltanto 6 battesimi. E non mi dica che i bambini non vengono più battezzati. Il fatto è che non nascono. Il futuro sarà pauroso». Per far nascere i bambini serve un territorio che crede nel suo futuro, ricco di opportunità. Come possiamo creare un terreno fertile per le prossime generazioni? «La nostra provincia (con questa frase don Raffaello ha più volte tuonato dall’altare ndr) potrebbe essere una delle più ricche della Toscana. Invece siamo il fanalino di coda».