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Sergio Menchetti era accusato di aver distratto capitali alle Baleari. Il GUP del Tribunale di Lucca Antonia Aracri ha assolto con formula dubitativa l'imprenditore versiliese.
Una guida di prestigio al Cai
Il provvedimento di chiusura si è reso necessario per consentire al personale in servizio nelle tre strutture museali di partecipare a un corso di formazione. Il Centro arti plastiche, il Carmi Museo Carrara e Michelangelo e il museo del Marmo, in quei giorni saranno visitabili la mattina, dalle 10 alle 12,30.
La grande rievocazione quest’anno con tante novità
UN SALTO indietro nel tempo con la lizzatura. Il prossimo agosto tornerà la rievocazione dello storico metodo di trasporto a valle dei blocchi di marmi, ma fervono già i preparativi per una manifestazione che è diventata ormai un autentico classico dell’estate apuana, in grado di richiamare curiosi e appassionati da tutto il comprensorio. L’appuntamento come sempre sarà ai ponti di Vara dove una squadra di lizzatori farà scendere sulla antica via di lizza un blocco di 25 tonnellate. Superando una pendenza del 50 per cento, i lizzatori grazie a gesti tramandati di generazione in generazione e incredibili acrobazie trasporteranno il blocco dal piazzale di cava fino al piano caricatore.
«MARMO: amministrazione incompetente e presuntuosa. I danni poi li paga la città». Durissimo attacco di Andrea Vannucci (nella foto) nell’ultima seduta del consiglio comunale. Nel mirino del consigliere di opposizione la lettera firmata dal sindaco Francesco De Pasquale e indirizzata alla Regione in merito al parere dell’avvocatura fiorentina sulle cosiddette varianti in sanatoria delle autorizzazioni alla escavazione. Si tratta di un documento risalente allo scorso 31 luglio all’indomani della chiusura delle prime cave, in cui l’amministrazione chiaramente difendeva la legittimità delle autorizzazioni postume.
«NOI SAREMO ancora più prudenti, ma voi sbrigatevi a fare almeno la strada provvisoria a La Piana».
CAVE: «la Regione aveva ragione». Il Tar ha respinto i ricorsi presentati da Assindustria contro Regione e Comune che lo scorso luglio, in base al famoso parere dell’avvocatura toscana, avevano chiuso le cave che sforavano dal perimetro di coltivazione. Da qui un animato dibattito cittadino seguito dalla pioggia di ricorsi delle aziende che chiedevano il ripristino della prassi comunale secondo cui bastava una variante e una sanzione per poter riprendere l’escavcazione. Ieri il Tar si è espresso, respingendo i ricorsi delle aziende che contenstavano l’interpretazione della legislazione regionale in materia di cave.