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La Redazione
«Accettiamo il contributo, fanno specie le critiche locali di chi non ha mai voluto approvare il regolamento»
Il Tirreno
Carrara. Sulla "bocciatura" del Regolamento da parte della Regione interviene anche il Movimento consiliare 5 Stelle di Carrara: «"Per la soddisfazione dell'amministrazione Persiani e dei gruppi di maggioranza che la sostengono, dopo un consiglio fiume di 17 ore consecutive, lo scorso dicembre a Massa veniva approvato il Regolamento degli agri marmiferi, un regolamento che la città, come sottolineava la stessa giunta massese sulla stampa locale, attendeva da 92 anni. Tuttavia, proprio qualche giorno fa, la Regione Toscana ha confermato quanto abbiamo sostenuto sin da subito. Quel regolamento non è a norma di legge». «Come Movimento 5 stelle - commenta il consigliere Stefano Dell'Amico, presidente della Commissione Marmo - già al momento dell'approvazione abbiamo evidenziato che il prodotto dell'amministrazione massese non andava né nella direzione di attivarsi per la tutela dell'ambiente, né di tutelare e incentivare l'occupazione nel settore lapideo.
La Nazione
MASSA Il gruppo consiliare del Movimento Cinque Stelle di Carrara interviene sulla recente bocciatura del regolamento degli Agri marmiferi di Massa da parte della Regione. Un argomento quindi che tiene banco anche nella città guidata dal sindaco Francesco De Pasquale, con i pentastellati che dicono la loro. «Per la soddisfazione dell’amministrazione Persiani e dei gruppi di maggioranza che la sostengono, dopo un consiglio fiume di 17 ore consecutive, lo scorso dicembre a Massa veniva approvato il regolamento, un regolamento che la città, come sottolineava la stessa giunta massese sulla stampa locale, attendeva da 92 anni. Tuttavia, proprio qualche giorno fa, la Regione Toscana ha confermato quanto abbiamo sostenuto sin da subito. Quel regolamento non è a norma di legge» scrive il gruppo in una nota.
La Nazione
Incendio nella notte a Fivizzano Terrore tra gli abitanti della zona
La Nazione
Arpat è entrata nel vivo del problema del Cartaro Grande «Solidi sospesi correlati con la torbicità» Le polveri della lavorazione del marmo creano un danno alla potabilizzazione attorno ai 200mila euro.
La Redazione
La Regione potrebbe sdemanializzare i canali oppure chiedere un canone. Gli industriali: rimpalli inaccettabili
Carrara. Sciogliere adesso il groviglio, prima che possa interessare altri siti estrattivi e quindi lavoratori e imprese. Il refrain che circola è questo sulla questione dei piccoli corsi d'acqua o canali che sono demaniali (Regione), ma che scorrono in alcune cave. Il cosiddetto reticolo idrogeologico, nuovo fronte di allarme al monte. Una vicenda di cui abbiamo scritto nell'edizione di ieri e sollevata da Fillea Cgil Massa Carrara con il caso della cava Polvaccio del gruppo Barattini, e quattro lavoratori coinvolti. Due, dunque, le ipotesi già al vaglio.